Anche tu vorresti praticare attività fisica con costanza ma pensi di non avere tempo? A settembre ti iscrivi in palestra ma dopo neanche due sedute hai già mollato la presa? Se fare sport regolarmente è il tuo prossimo obiettivo in questo articolo ti racconto come fare centro 😉
L’importanza di fare attività fisica
La questione è semplice: il corpo ha bisogno di muoversi, poiché ne trae vantaggi sulla salute fisica e psicologica. Nonostante le statistiche sembrano essere poco confortanti, tra giovani in eccesso di peso (25%)* e chi pratica regolarmente attività fisica (25%)*, gli studi scientifici confermano i vantaggi dello sport sulla salute fisica: diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di tumori, riduce il rischio di infarto, previene e riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture, diminuisce il rischio di obesità, riduce i sintomi di ansia, stress e depressione e favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell’autostima.
Allora perché, nonostante i motivi per praticare sport siano più che validi, non riusciamo a farlo?
* dati Istat (2017-2018)
Definisci il tuo obiettivo
Ciò che può spingerti davvero ad intraprendere una nuova attività fisica e a praticarla con costanza è la tua motivazione, il tuo “perché”. Le ragioni scientifiche o la palestra da urlo sono degli incentivi, senz’altro, ma non sono sufficienti a farti compiere quello scatto di cui hai bisogno.
Durante uno dei suoi TedTalk, Simon Sinek racconta di come i grandi leader ispirino all’azione secondo la “regola del cerchio d’oro”, nell’ottica di diventare leader di sé stessi e di intraprendere le azioni necessarie per essere felici (per i più curiosi questo il link dell’intervento completo: “How great leader inspire actions”). Simon invita gli ascoltatori a immaginare tre cerchi concentrici che rappresentano dell’esterno all’interno il “cosa”, il “come” e il “perché”; questi cerchi riproducono la stratificazione della nostra corteccia cerebrale: quello più esterno corrisponde alla razionalità, quello centrale alle sensazioni di fiducia e lealtà, infine lo strato più interno è quello deputato al controllo del comportamento. È proprio nello strato più interno che risiede la chiave del successo: prima di scegliere cosa fare e come farlo bisogna conoscere il perché lo si fa, poiché ciò significa colpire lo strato più interno del cervello, quello regola il processo decisionale.
Perciò prima di muovere qualsiasi passo chiediti: qual è la tua motivazione, qual è il tuo perché?
Dalla teoria alla pratica
Una volta chiarito il tuo obiettivo ti garantisco che la strada sarà in discesa. Ti consiglio di fare una breve anamnesi su te stesso per definire il tuo punto di partenza: la tua vita professionale è sedentaria o no? Pratichi sport? Se sì, quale? Ci sono delle patologie e/o terapie in atto? Qual è il tuo stile di vita – fumo, alcool, cibo, sonno? Le risposte a queste domande sono utili a definire il tuo stato attuale e a scegliere, o a farti consigliare, l’attività fisica più adatta a te.
Anche le tue preferenze sono delle variabili fondamentali per orientare la scelta: pensa se preferisci allenarti all’interno di una struttura oppure all’aperto, se è meglio un’attività individuale o un corso di gruppo, se ti ispira di più un allenamento che preveda l’utilizzo di attrezzi oppure uno a corpo libero.
Una volta definita l’attività sportiva più a adatta a te passiamo al classico tasto dolens: il tempo che (non) hai. Ti svelo un segreto: non è vero che hai tempo, semmai fai male i conti; consideri la durata dell’allenamento come il tempo totale necessario, ma questo non tiene conto di una serie di altre azioni che implicano l’impiego di ulteriore tempo. Per esempio: il tempo per preparare il borsone, quello per spostarti presso la struttura sportiva e il tempo per cambiarti; poi il tempo per cambiarsi dopo l’allenamento, per rientrare a casa ed eventualmente disfare la sacca. Avere chiaro che la sessione di pilates dura 50 minuti ma che nel complesso ti serviranno 90 minuti significa poter pianificare correttamente e completare con successo l’attività. Per capirci: se tu avessi un incontro di lavoro fuori città, vorrai considerare anche il tempo per raggiungere l’ufficio e non soltanto la durata dell’incontro, giusto? Ecco, si tratta di fare lo stesso ragionamento.
Ora che hai tra le mani gli strumenti per pianificare le tue sessioni di allenamento, sai esattamente cosa vuoi fare e quanto tempo ti servirà, puoi individuare i momenti migliori per la tua pratica e segnarli a calendario: è come prendere un appuntamento con sé stessi, una priorità a cui non rinunciare.
Monitora e mantieni i tuoi successi
Come ogni nuova pratica anche questa va monitorata, per questo ti suggerisco di fare una verifica settimanale, soprattutto nei primi tempi, ponendoti alcune domande: hai valutato correttamente i tempi? Hai individuato i momenti giusti della giornata per allenarti? Hai saltato qualche allenamento programmato? Se sì, perché?
Tutte queste domande hanno come unico scopo quello di poter operare dei piccoli aggiustamenti in modo da migliorare l’efficacia del sistema. Col passare del tempo alcuni dettagli passeranno in secondo piano perché praticare sport sarà diventato per te una nuova abitudine e, come tale, perfettamente inserita nel tuo stile di vita.
Ti ho convinta ma vuoi approfondire il tema? Partecipa alla mia prossima Virtual Classroom su come inserire lo sport nella tua routine: per te in regalo due pdf utilissimi per calcolare il tempo che ti serve e pianificare le tue sessioni di allenamento, per passare dalla teoria alla pratica in men che non si dica.
Nessun post correlato